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I processori quantistici promettono di rivoluzionare tecnologia, computer e supercalcolo, ma il loro cuore - il quantum bit - è estremamente fragile. Così sensibile da perdere informazione al minimo disturbo, persino a causa di invisibili particelle provenienti dalla radioattività naturale o dal cosmo. I fisici delle particelle possono proteggere i qubit ma, inversamente, i qubit potrebbero diventare dispositivi formidabili per rivelare le particelle più elusive. Racconterò di una alleanza insolita tra informatica quantistica e fisica fondamentale, dove fragilità diventa opportunità.
Laura Cardani
Laura Cardani è ricercatrice presso la sezione di Roma dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Ha maturato una lunga esperienza nello sviluppo di rivelatori a bassissimi livelli radioattivi per la ricerca di particelle elusive. Dal 2020 è responsabile della costruzione di CUPID, un rivelatore da una tonnellata da raffreddare a pochi millesimi di grado al di sopra dello zero assoluto per ricercare quella che si pensa essere la transizione nucleare più rara in natura. Negli ultimi anni ha messo la sua esperienza al servizio della comunità che sviluppa quantum bit. E’ oggi parte del centro SQMS, che sviluppa una nuova tecnologia per realizzare un computer quantistico di prossima generazione.

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